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TECNOLOGIE

È difficile parlare delle nostre tecnologie… In fondo ne abbiamo una sola a fondamento di tutte le altre. La passione per l’arrampicata è la nostra tecnologia. Da questo, e solo da questo sentire deduciamo tutte le altre. 

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TECNOLOGIE

È difficile parlare delle nostre tecnologie… In fondo ne abbiamo una sola a fondamento di tutte le altre. La passione per l’arrampicata è la nostra tecnologia. Da questo, e solo da questo sentire deduciamo tutte le altre. 

suole

Ricerca

Ricerca continua e test. Se nelle dita è nascosta la potenza, nelle gomme risiede il controllo. E, a dirla tutta, se non c’è controllo, la potenza non si esprime. Selvaggi e mai paghi, proviamo e sviluppiamo mescole senza sosta. Un esempio? Altaderenza, il nuovo composto che equipaggia la nuova BAT: da provare!

Ma una scarpa non è solo suola. Son tiranti, fascioni e mescole morbide per il dorso del piede. Non ci fermiamo mai allo status del momento. Siamo selvaggi e guardiamo sempre altrove!

Intersuola

Idee

 Tra roccia e piede, oltre a gomma e sottopiede, c’è posto anche per un supporto: l’intersuola. C’è anche quando non c’è. In Dagara, l’intersuola è il microfilm del materiale bicomponente che realizza il sottopiede: minimo spessore tra piede e roccia, massimo feeling.

All’altro lato della luna troviamo l’intersuola di Pantera 2.0, una “piantina” rigida che arriva quasi al tallone per trasmettere tutta la forza possibile sugli appoggi più infidi. Tra i due estremi un portfolio di spessori, forme e idee innovative.  Sotto Pantera laser abbiamo messo un “pettine”: una intersuola tagliata trasversalmente in punti prestabiliti per… beh, provatela e capirete cosa significa essere “allround”.

Tomaia

Coraggio

Microfibra bidirezionale: siamo stati i primi a crederci. Poi, ancora microfibre, di varie foggie e vari spessori, ma soprattutto, nuove lavorazioni “ante litteram”: Pantera Laser deve il suo nome anche ai fori sulla tomaia. Lavorati al laser, appunto. Grafiche utili a modulare l’estensibilità della microfibra, alette di gomma che “invadono” il dorso della scarpa nei punti di flessione per mediare tra la sensibilità della suola con la necessità di mantenere una buona spinta. Allacciature “smart” scorrono veloci e precise negli appositi occhielli di Grip Laces o Pantera Laser. Innovare richiede coraggio, non ultimo, il coraggio di non cambiare. Quello che sappiamo fare bene lo conserviamo. Diventeremo di moda, è solo questione di tempo, il tempo di essere fuori moda.

Brevetti

Tecnologia

Maneggiamo molti materiali e ricerchiamo nuove tecnologie, non vuoti acronimi!
Abbiamo fatto scarpe con vari sistemi e non siamo mai stati interessati al fumo, alle sigle buone, forse, per i cruciverba. Le scarpe vanno bene o vanno male. Si scala con l’emozione, con il lato istintivo e selvaggio del sentire… Ai rebus di consonanti ci si pensa solo quando la noia deve essere ingannata. Se può fare piacere, abbiamo anche noi le Wild Microfiber, gli H torsion, i power wing, i C3 cotton, e tanti altri nomi che usiamo noi del settore… ma ci intendiamo meglio se parliamo di cotoni intrecciati, di fascioni laterali che supportano la tomaia, di costruzioni particolari in gomma per contenere la zona plantare… Siamo “Wild” e ci siamo stancati anche di questo continuo nominare “trovate” e “soluzioni”. Il sottilissimo compound del sottopiede di Dagara… non ha nome. Del resto, é la scarpa che ci parla, da sola, quando è al piede. Inutile creare rumore di fondo con fumose sigle… la voce che ci parla dell’appoggio si sente meglio quando c’è silenzio.

Forme

Chiarezza

Scalzi e in posizione eretta. Guardate i vostri piedi, la loro sagoma. Immaginate ora di “vestirli”. Quella è la forma naturale. Ci intendiamo eh… ognuno ha il proprio piede: greco, egizio, romano, celtico… eppure, se immaginate di essere di fronte a una parete verticale e di dover alzare un piede per caricare, agganciare, un appoggio molto alto e laterale, noterete che tutti i piedi si comportano allo stesso modo: si inarcano e cercano di “prendere” l’appoggio con l’alluce. Ecco tutto, non serve aggiungere nulla per capire il motivo per cui le scarpette si sviluppano in forme che a partire dalla base “neutra”, si inarcano verso il basso (camber) e si sviluppano verso l’alluce (asimmetria).
Campionare le posizioni in punti particolari di questo movimento che vede il piede alzarsi verso l’alto è il passo successivo che porta alle forme utilizzate per costruire i vari modelli…

 

Featured products

Asimmetrica come "Pantera" in tutte le sue incarnazioni, moderatamente asimmetrica come la morbidissima "Dagara", calzata naturale e confortevole per la nuova "Bat". Rovista nella cassetta e trova il tuo strumento.

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Ne abbiamo per tutti i gusti

LE NOSTRE

TECNOLOGIE

La nostra tecnologia è l'entusiasmo e l'esperienza sul verticale. Il resto conta meno e sono marchi registrati. Microfibre, cotoni intrecciati, lavorazioni Laser e ricerca sulle gomme: WildClimb è selvaggia, non si accontenta mai dell'esistente ed è sempre alla ricerca dello stato dell'arte.

LE NOSTRE

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La nostra tecnologia è l'entusiasmo e l'esperienza sul verticale. Il resto conta meno e sono marchi registrati. Microfibre, cotoni intrecciati, lavorazioni Laser e ricerca sulle gomme: WildClimb è selvaggia, non si accontenta mai dell'esistente ed è sempre alla ricerca dello stato dell'arte.

Speravo non me lo chiedesse mai

Devo essere onesto, speravo non me lo chiedesse mai…. ma alla fine la proposta è arrivata, comunque tranquilli nulla di serio, si tratta di una semplice questione di spit !

Alessandro Boulos e la velocità

La scelta della speed l’ho compiuta poco più di 4 anni fa, quando mi trasferii fuori regione per iniziare l’università.

Luca Malosti

Diciamo che quello è uno step della mia carriera, un obiettivo. Far diventare il mio sport il mio lavoro. Questo, per poter aver la possibilità di “lavorare all’arrampicata” sempre più frequentemente senza impegni o altre distrazioni

Allenatori: Roberto Franzoni

Sul perché si finisce per diventare allenatori, la risposta è abbastanza semplice: per quanto mi riguarda sono mosso da una passione molto forte (che sconfina, a volte, nella dipendenza).

Allenatori: Alessandro Marrocchi

Come si insegna e come si allena in Arrampicata Sportiva ancora non è stato scritto. Come per tutti gli sport non esiste un unico  metodo, ma ogni metodo per essere ritenuto valido e condivisibile deve prendere forma da solide basi empiriche messe immediatamente a confronto con le conoscenze scientifiche 

Il curioso caso del detenuto 737 – Epilogo

Il titolo a inizio pagina ancora riecheggia tra i miei pensieri.

“Chipping is a crime”.

Ehi, ma cosa sarebbe il chipping, pensai. Cominciai la lettura, attentamente. Man mano che divoravo lettere e punteggiatura, mi fu chiaro, di cosa la penna di quell’articolo stesse parlando.

Sinceramente, né allora, né tanto meno adesso, so dirvi se compresi quell’articolo.

Il curioso caso del detenuto 737 – Capitolo 4

Erano passati ormai tre mesi e quattro giorni da quelle artificiali modifiche e rielaborazioni geologiche.

Erano cambiate alcune cose, sì, in me, ma sì, anche nel piccolo borgo che da tanti anni mi ospitava. Il boom tecnologico invase l’intera piccola metratura della pianura, piccole e medie fabbriche nascevano in ogni dove. Non solo legno, ma acciaio, fonderie, piccole centrali elettriche.

Il curioso caso del detenuto 737 – Capitolo 3

Ecco, caro lettore, siamo arrivati al dunque, al primo misfatto. Subito dopo al pensiero, spettava all’azione: compier ciò che solo la sera prima avevo immaginato di poter realizzare.

Certo, a essere sinceri, se mi avessero detto, che tutto quello che a me pareva innocente e ambizioso, mi avrebbe portato a raccontarlo chiuso qui dentro, beh sì, quel giorno, non avrei mai timbrato il biglietto, né del primo treno, né della corriera successiva, non avrei stimolato le gambe, né nella pedalata iniziale, né nella camminata finale.

Il curioso caso del detenuto 737 – Capitolo 2

Beh sì, caro lettore, son certo che tu abbia intuito che io, della verticale, niente conoscevo, e certamente niente conosco tuttora. Vivevo di sogni, piccole e rare informazioni al quale riuscivo ad accedere non senza poca fatica.

Senza guide com’ero, privo di fratelli maggiori che tracciano il cammino da seguire, svincolato da qualsiasi logica quotidiana, tutto era una scoperta e mi sentivo un esploratore.

Il curioso caso del detenuto 737 – Capitolo 1

Tra una pausa e l’altra, tra le varie serie di esercizi che mi imponevo, sulla mano sinistra non mancava l’unica rivista di arrampicata che arrivava, a quei tempi, nel piccolo borgo: ÉCOLE VERTICAL.Vi leggevo di incredibili salite sportive, della perfezione fisica di chi le compiva. Credevo di capire i loro pensieri che, a quel tempo, pensavo vicino ai miei.

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