Ebbene si. A volte nella vita ci si ferma a riflettere sulla strada percorsa. Si tracciano bilanci.
Quello che si è fatto.
Quello che si voleva fare.
A volte si trova pure la voglia, il coraggio, la disperazione, insomma si trova qualcosa dentro per metter ordine in qualcosa che sta fuori. In questo caso è uscito un libro che è solo un insieme di fotografie di momenti della mia vita raccolti alla rinfusa.
È la voglia di raccontare emozioni e storie di un alpinista qualunque. L’orgoglio di fare un’attività in cui anche gli scarsi contano. Un’attività dove non ci sono classifiche, dove non ci si deve fermare perchè gli altri vanno più forte, troppo forte. un’attività in cui, alla fine, la massa dei praticanti non sono sportivi finti in quanto spettatori o sporadici ed occasionali praticanti. Un’attività in cui alla domenica, e non solo, la massa dei praticanti sono quelli come me, quelli scarsi, quelli che le riviste non mettono in copertina ma che sono l’essenza stessa dell’arrampicata e dell’alpinismo. Quelli che si alzano alle 5 del mattino per fare una via talmente semplice che in ogni altro sport non sarebbe nemmeno classificabile. Ma che sono, più di ogni fuoriclasse l’Arrampicata e l’Alpinismo con la “A” maiuscola.
Il coraggio, l’orgoglio e la convinzione che forse possono interessare alle persone normali più le paure e le emozioni di uno scarso che i racconti di imprese da star holliwudiane che troppo spesso ci propinano come banale quotidianità i reportage ed i filmati moderni di arrampicata ed alpinismo.
Sono racconti scritti nel corso della mia vita. Per riviste varie o per me stesso, che non hanno un filo conduttore ne un inizio e meno che mai hanno una fine. Perchè sabato arriva presto e sabato la roccia sotto le dita sarà calda o la neve sotto gli sci sarà incoerente e questo gioco per noi non finirà mai.
Per maggiori informazioni su versioni digitali o cartacee:
https://www.doppiomike.com/pilloledialpinismo
Mass Espo.