I confini non esistono: l’individuo nel suo essere “individuo” è subito folla e la folla nel suo essere “folla” è subito individuo.
Le infinite declinazioni dell’arrampicata sono l’arrampicata stessa.
Boulder su: roccia, indoor, multipitch ,… stare appesi su di un trave… sono comunque arrampicata.
Era evidente; era il melloblocco 2017.
Wild Climb ha portato la solita cassetta degli attrezzi, nella quale Matteo Manzoni ha pescato le Pantera V per farsi accompagnare su di un esaltante secondo gradino del podio della tappa del Campionato Italiano Boulder.
Andrea Ebner grattando il fondo della cassetta ha rispolverato le antiche I Must per salire sullo stesso gradino di Matteo.
Laura Rogora nella finale femminile ha portato a spasso le sue Pantera “rosse”…
Strumenti di lavoro, pane per sfamare la fame di “arrampicata” che ha portato Elias Iagnemma ad un ottimo piazzamento nella classifica “outdoor”, e poi…
… e poi tutta la festa della condivisione, che sconfina in gesti estremi che non prevedono l’uso delle scarpe ma che alimentano sempre la stessa passione per l’arrampicata:
Giulia Costaguta ha vinto lo ZlagBoard Contest rimanendo appesa al trave più degli altri… formalmente, in questa tortura per dita, le scarpette non servono a molto.
E invece servono, perché tutto nasce dal piacere di muoversi in verticale.
Quando si è in sintonia, si riescono a costruire “contest” che apparentemente nulla condividono con l’arrampicata.
Ma è cosa risaputa: le cose buone aprono il mondo in direzioni inattese e incredibili.
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